lunedì 4 aprile 2022

Gas, sanzioni e infrastrutture

Il gas dalla Russia continua ad arrivare, malgrado la guerra e le sanzioni.
Dalla Russia arriva oltre la metà del gas consumato in Europa occidentale - soprattutto dalla Germania, e poi dall’Italia (28 miliardi di metri cubi, il 40 per cento del gas importato.
L’Italia non ha riserve di gas – sono residue e di ridotto potere calorico. Se ne estraevano 21 miliardi di metri cubi nel 1996, solo 3 l’anno scorso – si può arrivare a un massimo di 5 miliardi di mc.
Il gas naturale liquefatto (lng) promesso da Biden costa il 20 per cento in più, e richiede investimenti elevati e concentrati per gli impianti di rigassificazione sul territorio nazionale. Impianti complessi, soprattutto per la sicurezza, con tempi di costruzione da tre a cinque anni.
Il gnl costa di più - quello promesso da Biden di circa il 20 per cento - e inquina.
Il gas russo copre il 40 per cento delle importazioni, circa 28 miliardi di metri cubi sui 76 consumati nel 2021.
Germania e Italia sono i maggiori acquirenti in Europa di gas russo, rispettivamente per 14 e 10 miliardi di euro nel 2021.
L’Algeria può aumentare le esportazioni di gas verso l’Italia solo marginalmente, in ragione della definita capacità di trasporto del gasdotto, giù utilizzato al massimo, e per avere riserve di gas sempre più ridotte.
La Libia ha riserve molto più consistenti, e il gasdotto in essere, Greenstream, ha una portata teorica di trenta miliardi di mc., ma non nelle condizioni attuali, di semiabbandono. Dopo l’attacco Nato alla Libia nel 2011 il gas trasportato da Greenpeace è crollato a un ammontare irrilevante, sui 2 miliardi di mc..

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