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Il cristiano può morire
Mossul, “una città
da un milione di abitanti”, deserta sotto i colpi del califfato. I borghi cristiani
della piana di Ninive, distrutti, con accanimento, pietra su pietra, legno su legno.
I cristiani, caldei, armeni, siriaci, uccisi, violentati, costretti a lasciare
case e villaggi bruciati – a centinaia di migliaia attendati per una decina d’anni
nella piana di Erbil. Si vede la guerra nei suoi aspetti reali, qui peggiorati
dalla voglia terroristica di fare del male: non di sconfiggere, ma di tagliare,
mutilare, decapitare, incendiare. Due ore da togliere il fiato.
Tutta roba che
esisteva dunque negli archivi. Bicicchi ne parla in prima persona, come di cose
viste e registrate da lui personalmente. Ma mostrate ora, a un anno dalla
visita del papa in Iraq. A due o tre dalla sconfitta dell’Is, del califfato (a
opera di Putin….). Insieme con le immagini della ricostruzione. E questa è la
sensazione peggiore di tutte che si ricava dallo speciale – di montaggio
specialmente efficace: dov’era la resistenza, come è stata da noi aiutata e
organizzata, e dov’era la solidarietà, italiana, europea, cristiana, quando gli
iracheni cristiani erano inseguiti per l’Asia minore? Dov’erano le carovane che
andavano a prenderli e metterli in salvo, le famiglie che li ospitavano, i
governi che li armavano? Sì, si commuovevano per il bambino, di Alan Kurdi si
sono compiaciuti di fare un simbolo, ma giusto per asciugarsi la lacrima e lavarsi
le mani.
La visita del
papa, che si vuole trionfante, è a un numero immiserito di cristiani superstiti:
“Qui non ci sono più di sessanta famiglie, sessanta famiglie sono tornate”,
lamenta un sacerdote, dove invece erano migliaia. L’impressione è devastante: il
cristiano non è più cittadino del mondo, altre forze lo reggono, si vede al
confronto in Ucraina. Senza complotti, ma ci sono guerre giuste che dobbiamo
combattere, e guerre di cui possiamo disinteressarci, sia pure contro congiunti
prossimi.
Riccardo Bicicchi,
Ritorno a casa. Papa Francesco in Iraq, Speciale Tg 1, Raiplay
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