Il thriller forse più famoso di G. Greene. Dapprima film di successo, costruito con l’amico produttore e regista Carol Reed, con una grande produzione (Orson Welles, Alida Valli, Joseph Cotten), con la quale vinse il terzo festival di Cannes, nel 1949. Riscritto l’anno dopo per i fasti letterari – con dedica a Reed. Su un plot effettivamente sorprendente. Che comincia con un appuntamento mancato a Venna, città aperta nel dopoguerra per gli spioni di mezzo mondo, perché l’amico da incontrare è morto. Forse. Ma un divertissement di cui più degli altri (Greene divideva le sue opere tra serie e divertimenti) l’autore si vergognerebbe a rileggersi. Tanto è tirato via, come un copione per un film d’azione. O il segreto del giallo, del racconto “girapagina”, èla sciatteria.
Graham Greene, Il terzo uomo, Sellerio, pp- 216 € 14
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