Inflazione 1 – senza politica monetaria
Che fine hanno fatto le banche centrali? È la domanda in America
per l’inattività della Federal Reserve, malgrado l’inflazione sia già al 10 per
cento, e in progressione mese dopo mese. La risposta è che, la Federal Reserve
essendo di nomina presidenziale, non voglia
“disturbare il manovratore”, contrastare la politica keynesiana di
Biden, che punta a incrementare produzione, produttività (infrastrutture) e occupazione. Ma
singolarmente inattiva è anche la Banca centrale europea, che pure è organo
tecnico: l’inflazione in Europa non è al livello americano, ma s’incrementa da
ultimo di pari passo – e l’aspettativa è quasi certa che si dilaterà per
effetto della guerra della Russia all’Ucraina, e delle sanzioni europee, con
conseguente rincaro delle materie prime alimentari e energetiche per il mercato
europeo ben più che per quello americano.
La banche centrali sono evolute, dopo la crisi bancaria del 2007,
a meri sensori del sistema del credito? O si sono acconciate anch’esse al ruolo
di facilitatori della crescita continua, il dogma della globalizzazione. Per
cui tutti gli indici, di Borsa, delle materie prime, e dell’inflazione, non
sono più regolati, ma invece alimentati?
L’inflazione come crescita continua sarebbe una ricetta che è una
malattia?
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