sabato 9 aprile 2022

La bohème è meglio cantata, al naturale

Opera di Mario Martone nella prima parte della bohème, spensierata, si perde in periferie e giochi di corse, lotte, balli, abbracci. Senza atmosfera, anche la musica vi sembra svaporata. Per non dire dell’incongruo fraseggio ottocentesco, anzi operistico, in bocca a giovani tatuati, in sneakers. L’opera è quella: le manipolazioni per attualizzarla, magari col proposito lodevole di attrarvi i giovani, non potrà che respingerli: è fredda e anche stolida – Mozart ambientato da Branagh in trincea, “Il flauto magico”…
La regia dell’opera in musica è delicata, non sopporta stravolgimenti. La produzione dell’Opera di Roma si riscatta nella seconda parte, in interno. Grazie sì alla personalità fisica dei quattro amici ma soprattutto alla sonorità calda di Mimì, Federica Lombardi, e di Jonathan Tetelman, Rodolfo, tenore naturale, che può cantare come parla - è come il vino naturale, senza solfiti.   
Giacomo Puccini, La Bohème, Rai 3, Raiplay

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