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Ma che guerra è questa?
Una pagina per il battaglione Azov, di cui non si dice che è
formato da estremisti europei e americani di destra, asserragliato a Mariupol, “elevato
al rango di Davide contro Golia o degli ebrei all’assedio di Masada”.
Una pagina su Putin che sembra perfino sensato: “Nel mondo moderno
è impossibile isolare un Paese vasto come il nostro. Questi tentativi dell’Occidente
di tenerci indietro sono destinati a fallire”. E: “Il nostro scopo principale è
aiutare le persone nel Donbass, perché le autorità di Kiev, spinte dall’Occidente,
si sono rifiutate di rispettare gli accordi di Minsk volti a una soluzione
pacifica dei problemi del Donbass”.
L’Occidente? “Volodymyr Zelensky si è rifiutato con insolita
durezza di ricevere il presidente tedesco
Frank-Walter Steinmeier, accusato di essere troppo vicino a Mosca”.
Una pagina su Chernobyl, dove i russi si sono contaminati scavando
a mani nude il terreno - sic.
Seguono i crimini di guerra. Due pagine sugli stupri: “Nell’inchiesta
le prove degli stupri”. Le prove non ci sono, e nemmeno l’inchiesta. Ma è come
se.
Poco spazio per le armi chimiche, di cui il battaglione Azov si
dice vittima - il Pentagono non ci crede.
Poche righe per dire gli Stati Uniti non riconoscono la
Corte penale ìnternazionale dell’Aja per i crimini di guerra, l’hanno boicottata
e la boicottano (fatto notorio, ma solo questo sito finora se n’era ricordato, http://www.antiit.com/2022/04/secondi-pensieri-479.html).
E una pagina infine sull’esponente dell’opposizione ucraina
Nedvedchuk, avvocato, della “Piattaforma di opposizione per la vita” (dei russi
in Ucraina), di cui un anno fa Zelensky ha chiuso le televisioni e sequestrato
i beni: raffigurato come un demente da manicomio, cancellando dalla foto le
manette, e liquidato come “figlio di un ucraino che lavorò per i nazisti”.
È il “Corriere della sera” di oggi. Cosa credere? È impossibile dire
le cose come stanno? In fondo, siamo in guerra anche noi.
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