Appalti, fisco, abusi (219)
È andato a Strasburgo, nientemeno, il presidente del consiglio Draghi
per dire che lui l’ecobonus non lo voleva e lo ha boicottato. Un fatto da tempo
palese, con gli stop-and-go al provvedimento, in modo da renderlo inapplicabile.
Ma un fatto grave, in un paese di diritto: cambia nientemeno la costituzione. Il
governo è di due tecnici, Draghi e Franco, il Parlamento e la politica non
contano. Col ricatto: altrimenti ve ne andate a casa. Altrove si direbbe un
golpe istituzionale. Niente di meno.
Le banche che si prospettano all’avanguardia nella gestione dell’ecobonus
in realtà si limitano a scontare le fatture dei lavori già quietanzati,
presso l’Agenzia delle Entrate. Secondo la vecchia norma, certo, solve et repete.
Ma un 10 per cento per lo sconto di un credito, di un debitore così affidabile
come lo Stato, non è troppo? L’unico beneficio della legge i due che contano al
governo, i banchieri Draghi e Franco, hanno voluto e beneficio delle banche.
Una banca di fatto operava secondo i criteri della legge ecobonus,
il Bancoposta, che completava le pratiche di finanziamento dell’opera, sula base
della relazione tecnica, prima dei lavori, in due settimane. Poi anche in una. Ma
presto l’azionista Cdp, ex Cassa Depositi e Prestiti, cioè il ministro del
Tesoro Franco, ha detto basta.
Un’ora persa in un ufficio Tim e un’ora in uno Windtre, con
addetti forse incapaci ma volenterosi, per pagare la bolletta su carta di
credito, e niente, le bollette continuano ad arrivare come prima. Le aziende
vogliono solo il conto corrente alla Posta: “Siamo spiacenti di informarti che
non ci è possibile procedere all’addebito del conto telefonico secondo la
modalità di pagamento da te scelta”, è la risposta. Col consiglio: “Vai sulla App
o area clienti per pagare con la carta di credito”. Che né la app né l’area
clienti invece accreditano.
Con le utilities telefoniche funziona solo l’addebito su
conto corrente mediante iban. L’addebito cioè immediato, senza possibilità di
controllo. Il ricorso a questo tipo di pagamento è stato immediatamente carissimo:
subito due bollette a costi quintuplicati. Per recuperare i quali c’è voluto ricorso
e una mediazione Agcom. Molti mesi e molte pratiche. Con un rimborso senza sanzioni
per il gestore telefonico. Rubare è lecito.
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