Beffa triplice all’Excelsior
Il regista si diverte,
gli attori palesemente pure, e anche lo spettatore – non ha altro cui pensare
per tutto il film. Un caper movie, o heist-movie, un “colpo
grosso”, tra il serio e il. faceto, una beffa duplice o triplice, sul modello
insuperabile di “Ocean’s Eleven”, ma che ottiene molto con poco – un “colpo grosso”
quasi da camera, seppure dell’albergo romano Excelsior, degno sostituto del Bellagio di Las Vegas, con poche scene, da prove di
filodrammatica, e tuttavia dinamico.
Due ragazzi
bullizzati si rifanno rapinando la sala giochi. Uno, preso, finisce in
riformatorio, l’altro poliziotto. Un antefatto che sembra non avere seguito, e
invece li ritroveremo. In un triplice colpo che si monta a un certo punto, tra
metronotte-ladri, perbenisti-mafiosi, e poliziotti scemi-astuti. Il gioco è
semplice: ognuno è chi non è, e invece funziona.
Con molta buona musica.
“Sixteeen Tons”, il blues dei paria, cavallo di battaglia di Paul Robeson,
rifatto dai Platters, “Creep” dei Radiohead riproposta da Eva Pavarello, Yma Sumac
(“Malambo n. 1”), la “Malaguena Salerosa”, e uno spruzzo di James Bond con Shirley
Bassey che canta “La vita”. Con Babak Karimi, volto noto agli amanti del cinema
iraniano – è l’interprete dei film di Asghar Farhadi.
Alessio Maria
Federici, (Im)perfetti criminali, Sky Cinema
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