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Cronache dell’altro mondo – (dis)informative (185)
Il ministero dell’Interno, ribattezzato
della Sicurezza Interna (Homeland Security) dopo l’11 settembre, ha chiuso il Disinformation Governing Board, un organismo per la
disinformazione, creato un mese fa. Era affidato a una donna, Nina Jankowicz, consulente
del ministro ucraino degli Esteri, già collaboratrice di StopFake, l’organismo ideato
dal governo Obama nel marzo del 2014 per contrastare la “disinformazione”.
Il Board era stato ribattezzato il Ministero della Verità, come
nel romanzo di Orwell, “1984”.
L’Homeland Security ha giustificato la chiusura con l’incapacità
del Board di relazionarsi al Congresso, che doveva avallare organismo e dirigenti.
Secondo il mensile “libertariano” (cioè di destra) “Reason” il Board è stato
vittima del “curriculum sbagliato” di Jankowicz.
Jankowicz, trentenne, scrittrice, famosa su twitter per la parodia
di Mary Poppins, è autrice di due libri, “How to lose the Information War”, sulla
disinformacia russa, e il recentissimo “How to be a Woman Online”, un
manuale contro le molestie online. Il curriculum sarebbe “sbagliato” in quanto aveva
dichiarato inattendibili e probabilmente manomesse le telefonate (trovate su un
computer abbandonato), di Hunter Biden, il figlio del presidente, con un “oligarca”
ucraino per un affare in cui si doveva spendere il nome del padre, allora vice-presidente,
telefonate che ora il “New York Times” e il “Washington Post” accreditano vere.
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