martedì 3 maggio 2022

Cronache dell’altro mondo scolastiche – (179)

Si moltiplicano i procedimenti legali e giudiziari, e le censure, contro le scuole che propongono corsi di identità di genere, o praticano la critical race theory, sulle leggi e gli ordinamenti che alimentano il razzismo, ritenuti “concetti divisivi”. Le contestazioni sono molte centinaia, nella maggior parte degli Stati, 37 su 50. Stati in prevalenza centro-meridionali, con governatori repubblicani - ma non sempre. Mentre 17 Stati allargano l’offerta di insegnamento contestata – in due, New York e Washington, sono presenti l’uno e l’altro indirizzo.
La scuola sembra il terreno di battaglia del voto politico di medio termine, per il rinnovo di una parte del Congresso. Una campagna attiva da parte repubblicana, che ha puntato sulla scuola per arrivare a novembre alla maggioranza al Congresso. Hanno acquisito rapidamente visibilità associazioni di contestazione degli ordinamenti scolastici, No Left Turn in Education, fondata a New York da Elana Fischbein, dottore in Scienze sociali, e Parents Defending Education, entrambe fondate nel 2020.
Un sondaggio elettorale dà in prevalenza di orientamento repubblicano le famiglie con figli adolescenti.

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