Diabolico “Ocean’s Eleven”
Marinelli non occupa
lo schermo come Clooney e Diabolik non è un ladro gentiluomo, è un assassino,
ma questa storia fila come “Ocean’s Eleven”. Non conta fare il colpo, conta farlo
bene, per quanto difficile e aggrovigliato, in barba ai cacciatori più abili e
insistenti. Anche con una storia, per molti, nota e trita – il supereroe delle
sorelle Giussani ha ormai sessant’anni.
In una scena levigata
digitalmente, ma piena di colori, fisionomie, ambienti. Con corse mozzafiato.
In un’epoca remota e presente scandita dalle macchine, Jaguar E, Deesse, Alfa Giulia,
anche una Seicento nello sfondo. Senza smancerie, nemmeno con la bellissima Eva
Kant. E dialoghi minimi, familiari, servili.
I Manetti si sono
divertiti a rifare il genere, con un pizzico di supereroi Marvel – un po’ come
Leone col western americano - e divertono.
Manetti Bros, Diabolik
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