giovedì 5 maggio 2022
Flannery in Georgia, bianca tra i neri
Mary Flannery O’Connor, nel primo viaggio al Nord, a 18 anni, nel 1943, trovò strano nel Massachusetts che nella classe di sua cugina ci fosse un nero, e nella metropolitana di Manhattan voleva sedere tra due cugini, per non doversi trovare a contatto con un nero. Diceva e scriveva “negro”, e non apprezzava James Baldwin. Lasciò cadere il Mary perché “sa si lavandaia irlandese”. A un intervistatore disse: “Non mi sento capace di entrare nella mente di un negro”. Su questi paletti Elie, commentatore e critico del giornale cattolico americano “Commonweal”, ricercatore all’università gesuita di Georgetown, costruisce un’immagine di Flannery O’Connor da “cancellare”. Se non lo fa antifrasticamente, poiché la scrittrice esce da questo ritratto ancora più vivace di quanto si sapeva.
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