Successivamente,
presentando il libro, lo studioso si è spiegato. La transizione al 2050, come decretata
dalla Ue, è un termine troppo breve. Che vede la Cina favorita, poiché ha
deciso il passaggio in massa affrettato alla circolazione elettrica, disponendo
dei materiali per la fabbricazione delle batterie. Ma anche la Cina, che
continua a produrre elettricità col carbone, avrà problem. Per non dire dell’India,
un “continente” come la Cina, il cui scopo primario è ora di far arrivare l’elettricità
a tutto il paese, o anche soltanto il gas propano in bombole, per smettere l’uso
di bruciare stoppie e legna. Nei paesi più avanzati le fonti cosiddette “alternative”,
insiste Yergin, solare e vento, hanno il grosso problema della conservazione,
dell’immagazzinamento dell’energia prodotta, altrimenti nelle notti lunghe, e
nelle estati senza vento, si creerebbero problemi per l’approvvigionamento.
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