Il governo delle provvidenze – o Draghi l’andreottiano
C’è l’inflazione, il denaro si fa caro, e si prospetta l’ennesima
crisi del debito - lo spread è già a 200 punti. Ma Draghi moltiplica le provvidenze – l’ex banchiere centrale
guardiano inflessibile del valore della moneta. Ora duecento euro per tutti, sotto
i 35 mila euro di reddito, compresi i percettori del reddito di cittadinanza –
ufficialmente un milione e mezzo, tra pensionati e persone in età attiva.
Dopo i tanti “ristori” a pioggia, e bonus di vario tipo, vacanze,
cultura, etc, ora un sussidio senza criteri, a pioggia.
Non si era mai visto tanto spreco del denaro pubblico, non nella deprecata
Prima Repubblica. Dove si rubava, ma era un delitto.
Il sussidio di 200 euro è annunciato per “combattere l’inflazione”.
O non per irrobustirla?
Draghi dice di non voler entrare in politica. Ma voleva diventare
presidente della Repubblica. E ora fa esattamente politica, anche se minuscola,
alla Andreotti – Andreotti, finalmente presidente del consiglio, tolse la tassa
sul sale (cinquanta anni esatti, quasi giorno per giorno).
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