Il virus fa brutti, sporchi e cattivi
Poche scene, poche
pose di Malkovich (barbuto, immobile, parlante) distribuite in tutte le scene,
ogni quindici minuti un ammazzamento, feroce. Un film svelto (di serie B, C, D
?) sulla lotta dell’uomo contro l’uomo nella pandemia da virus incoercibile. Senza
pietà: la persona ricercata che i fucilieri si contendono perché ha gli
antigeni del virus è portatrice sana: infetta i suoi salvatori.
È il quinto o sesto
esercizio in sopravvivenza negli ultimi trent’anni, al cinema e in tv, con lo
stesso titolo. Roba da Anno Mille. Non senza ragione, il millennio è ben già
stato funestato da da tre o quattro virus letali. Ma forse è materia non da film
svelto.
Jon Keeyes, The
Survivalist, Sky Cinema
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