domenica 29 maggio 2022

L'Africa nel limbo

L’Africa nera è un limbo. Ma con molti diavoli dentro. Coloniali per lo più – siamo nel 1926-27. “La ferrovia Brazzaville-Oceano è una spaventosa consumatrice di vite umane”. I lavori della ferrovia Matadi-Kinshasa ispirarono l’orrificato Conrad di “Cuore di tenebra”. Un’appendice al cap. III fa i conti dei trasporti a spalla: intere tribù decimate, intere regioni spopolate. Le colonie sono lavoro forzato, tasse e ruberie, tutto istituzionalizzato – legale. Con un sovrappiù individuale, personale, di odio, di cattiva volontà – o volontà di essere cattivi.
Gide chiude ripromettendosi “un elogio della delicatezza”, di fronte alla “bruttezza, stupidità, volgarità” degli ultimi bianchi con cui gli tocca condividere l’ultimo “albergo” a Douala, Camerun. L’avarizia, soprattutto, lo ha sconvolto – sarà solo in Africa che il grande borghese Gide è entrato in contatto con il “popolo”?
Ma anche l’Africa lo turba. Troppo grande, troppo diversa. Sconvolto dall’indistinzione, delle persone come del paesaggio: “L’assenza di individualità, d’individualizzazione, l’impossibilità di arrivare a una differenziazione”. Che è sbagliato, gli africani sono molto diversi e caratterizzati, ma così apparivano. L’uniformità è il segno dei grandi continenti, si dice Gide, e quindi dell’Africa, “un contrasto che può riuscire piacevole, o noioso”. Ma sa anche, sente, in qualche modo percepisce, che la società tribale ha bisogno di Autorità, di una qualche forma di organizzazione o di coscienza politica, di un patto sociale e legale, altrimenti resterà inerte, o distruttiva.
La coscienza civile non gli basta – il viaggio è stato lungo, quasi dieci mesi, dal luglio 1926 a maggio 1927, e faticoso, benché ricevuto ovunque come una personalità. E benché in compagnia specialmente gradevole – di cui non c’è traccia nel libro: del giovane Marc Allégret (che ne trasse un medio metraggio, “Viaggio al Congo”, anche lui).
A cura di Giordano Tedoldi. Che opera una scelta, circa la metà dei testi originari.
Una lettura mesta, a un secolo data. Il colonialismo è finito, da oltre mezzo secolo ormai, ma le indipendenze non farebbero un viaggio diverso in Africa – intelligenza, arte, abilità dell’africano, quando ci sono, sono in Europa.
André Gide, Viaggio al Congo, Marsilio, pp. 255 € 16

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