Ombre - 615
“Di certo, nessun ricorda un cardinale della Chiesa
cattolica di 90 anni che finisce in manette”. C’è finito a Hong Hong, il giorno
dopo la nomina a governatore del capo (pechinese) della polizia, John Lee. A Jenin nella
(ex) Cisgiordania una giornalista palestinese cattolica è uccisa con un colpo alla
testa – naturalmente fortuito. Una grido di dolore del papa – ne lancia tanti? Un
sospiro?
Bancassurance è la nuova stella polare degli affari: “La
nuova sfida tra le banche sarà sul ricco mercato delle polizze”. Ricco grazie a
un’autorità di sorveglianza corriva: polizza aumentate, come nella scala
musicale, e cartelli a piacere.
“Leo Gassman salva turista
americana dallo stupro”: “Questa notte io e alcuni passanti abbiamo
soccorso una ragazza americana che
poco prima era stata abusata da un ragazzo di origine francese”. Una “studentessa”
di 29 anni. Al Portonaccio, quartiere romano da movida, mentre urlava per strada.
Ubriaca. Ce n’è voluto, ma alla fine ha spiegato che era stata “importunata”. In
un taxì. O su un autobus. Da un francese. Che le aveva messo una mano sulla
coscia. “Sono scesa urlando” etc. Dal taxi, dal bus?
L’ubriachezza
non è un’aggravante – un’ambulanza e una squadra della Mobile impegnate per una
notte, oltre all’eroico Gassman jr.? Queste studentesse americane di 29 anni
non saranno le famose streghe redivive?
Fa
senso rivedere l’avvocato Coppi – impersonato da un attore somigliante, che
comunque la scheda del film individua come “Avvocato Coppi” - ne “Il
traditore”, il film di Bellocchio su Tommaso Buscetta, demolire la
testimonianza, benché fondata, del pentito contro Andreotti. Lo fa in base ai
verbali del processo, ed è come se riconoscesse l’accusa fondata, ma non
comprovabile. Dovrebbe illustrare l’abilità del controversista, ma è come se si
dicesse correo – anche senza colpa.
Si fanno le barricate contro la revisione del catasto perché viene al pettine l’abusivismo
di necessità, trovata dell’urbanistica degli anni 1970-1980, del Pci
trionfante. Il peggior ludibrio del territorio. Immune perfino alle sanatorie
di Tremonti e Berlusconi. Si parla di 12 o 13 milioni di vani, costruiti contro
ogni piano regolatore, esentasse.
Si colpiscono con le sanzioni gli oligarchi russi che avevano
trasferito i loro capitali all'estero all’indomani dell’evizione di Khodorkovskij,
e della liquidazione di fatto del gruppo petrolifero Yukos. Ci fu un “panico”
in Russia, di tre giorni, Di code chilometriche ai bancomat.
È vero che le sanzioni sono sequestri conservativi, non
confische: si tengono i beni in caldo per quando, dopo la guerra, i legittimi
padroni potranno tornarne in possesso – esibirle, godersele, venderle a buon
prezzo.
“L’Italia assume il comando della missione Nato di
addestramento in Iraq”, nientedimeno: “L’Italia schiera mille unità, con 270
mezzi terrestri e dodici aerei, e un budget di circa 260 milioni di euro”. Per
fare che, preparare un’altra fuga, come dall’Afghanistan dopo venti anni di
addestramento?
Nei venti anni della guerra in Iraq – una guerra da
Tribunale dell’Aja, dichiarata e imposta, con massacri aerei incontrollati, su
pretesti inventati da Inghilterra e Stati Uniti – l’Italia ha speso quattro
miliardi. Di nessuna utilità per l’Iraq. E nemmeno per la coalizione dei “volenterosi”
al seguito dei valorosi inglesi e americani. Spesi inutilmente, giusto per la “trasferta”
del corpo di spedizione, che così si può “fare casa” a casa.
Ferdinand Marcos, erede di una
famiglia e un regime di stravaganze, ruberie e soprusi, stravince le elezioni
presidenziali nelle Filippine. Ma la sua concorrente, che si dice e viene avvocatessa
dei diritti umani, Leni Roredo, è ritenuta capo-mafia, dei cartelli della
droga.
Si dice “Orbàn è cattivo”, e ci si
lava le mani. Mentre tutti importano dalla Russia. E del gas non possono fare a
meno. Cosa notoria ma non si dice.
Né si dice che la Germania paga il
gas in rubli, cosa che tutti sanno, come richiesto da Mosca. Forse
non è ipocrisia, la stupidità esiste.
Giulia Ligresti, scagionata, viene
rimborsata, con molti soldi. Bisognava prendersi FondiariaSai, mica un biscottino,
e lei, con il fratello, è stata la vittima sacrificale, delle Procure di Torino
e Milano. Uno scandalo che si fa finta non ci sia stato. Tra, Milano che non
tollerava i siciliani, e i compagnucci della parrocchietta, i giudici trinariciuti Caselli a Torino e Greco a Milano, che dovevano farne un regalo. A quelli di “abbiamo
una banca”, Consorte e il fido avventuroso Cimbri, di via Stalingrado.
Schema 43, la nuova denominazione della finanziaria
Benetton, deve cambiare nome: Alessandro Benetton ci ripensa, 43 evocando i morti
di Genova per colpa loro. I padroni non sanno
nemmeno che nome hanno le loro aziende. Un gruppo passato presto dai fratelli artigiani
ai figli e nipoti che sanno solo staccare la cedola.
Grandi interminabili bla-bla sul gas della Russia,
quando si sa, almeno i giornali dovrebbero saperlo, che il gas continua e continuerà
ad arrivare, anche in Italia. Pena il blocco dell’economia.
Singolare la decisione dell’Eni di tagliarsi i
ponti con la Russia – uno dei quattro o cinque gruppi che in tutto il mondo occidentale
l’abbiano fatto realmente, secondo l’osservatorio della Yale University
Dopo avere aperto la via della Russia nel 1953, in
contrasto con tutto il mondo “occidentale”, per il petrolio. Raddoppiando nel
1968, con l’invasione della Cecoslovacchia in corso, come partner principale per
il gas in Europa. E avere avuto nella Russia, per la prima metà dei suoi anni, la
sola fonte di guadagno.
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