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Pasolini corsaro all’adunata di Goebbels
“Pasolini aveva sofferto e patito il fascismo al
suo parossismo in maniera definitiva e irreversibile”, affermava Moravia in una
difesa dell’ultimo film di Pasolini, “Salò o le 120 giornate di Sodoma” (“Il
censore si veste da corvo”, “L’Espresso”, 23 novembre 1975). No, al tempo del
fascismo era fascista come tutti, e non a disagio. Partecipava ai “Littoriali”
cultura, e li vinceva. Non andò in montagna dopo l’8 settembre, non si pose nemmeno
il problema, nella pur copiosa corrispondenza e le numerose testimonianze di
coetanei, amici, conoscenti. Benché il fratello minore Guido invece fosse convinto
partigiano - e prima di morire assassinato a tradimento dai comunisti titini, era stato rapito e bastonato al paese dai fascisti: la violenza si praticava, a Casarsa e Versuta. Lui no, malgrado tutto visse l’occupazione tedesca spensierato, occupato in attività
letterarie, senza mai un’ombra. Questo è il resoconto, pubblicato
In guerra fu fondatore del “Setaccio”, la
rivista della Gil bolognese, gioventù italiana del littorio, e collaboratore di
“Architrave”, il mensile della Guf, gioventù universitaria fascista, della federazione
bolognese. Questo è il resoconto di un’adunata dei giovani europei a Weimar, a
luglio del 1942. Pasolini, 20 anni, ne torma estasiato, e il 12 agosto ha già prodotto
un resoconto entusiasta. Con una captatio benevolentiae di questo
tenore, benché tra parentesi: “(A
scusare la forse troppo porosa e fiduciosa ingenuità di questo discorso, dirò che è stato,
più che scritto, gridato, mentre, appena tornato da Weimar a Firenze,
non mi ero ancora del tutto
sciolto da quell'aria eccezionale e memorabile, in cui, nel sentirmi maggiormente europeo, mi
sentivo maggiormente, e quasi disperatamente, italiano.)”.
Sotto una citazione da Leopardi: “
Sotto una citazione da Leopardi: “... le illusioni quando sono nel loro
punto fanno
un popolo veramente civile (“Zibaldone”, 1106)”.
Sotto la testatina: “Pagine corsare”…..
Due mesi dopo – Goebbels
organizzava a Weimar convegni culturali in serie – fu tenuto nella capitale di Goethe
l’adunata degli scrittori europei, alla quale parteciparono Vittorini, Giaime
Pintor e Falqui. Mentre Alvaro, Montale, Pastonchi, Bacchelli, Tecchi e altri
si defilarono, si poteva.
Pier Paolo Pasolini, Cultura italiana e
cultura europea a Weimar, “Architrave” 31 agosto 1942, free online
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