Paul Clement e Erin Murphy. gli avvocati che hanno
vinto la penultima causa presso la Corte Suprema, prima di quella sull’aborto,
per liberalizzare il trasporto personale di armi fuori casa nello Stato di New
York, sono stati licenziati dallo studio Kirkland&Ellis, presso cui erano
associati. Gli avvocati licenziati patrocinavano una New York State
Rifle&Pistol Association, che ha ottenuto la libertà di portare con sé le
armi personali, pistole e carabine, negli sposstamenti in città e nello Stato.
La sentenza della Corte Suprema che dà agli Stati la
normativa sull’aborto “certamente non protegge un solo bambino” né “garantisce
più sicurezza a una sola donna, termine inclusivo”, nel commento di Megan
Rapinoe, star della nazionale di calcio femminile americana, oro all’Olimpiade
di Londra, bronzo a quella di Tokyo, oro agli ultimi due mondiali di calcio
femminile, in Canada nel 2015, in Francia nel 2019. “Termine inclusivo” indica
che Rapinoe non intende per donna il genere femminile – “la sentenza riguarda
molto di più che solo donne, o ‘cis-donne” – cis, latino, sta per cisgender,
antonimo di transgender.
Mark Remy, scrittore, redattore, umorista, ciclista,
runner (sarebbe rider, di idee, progetti, conversazioni, passatempi), racconta
semiserio sul “New Yorker” di avere mandato “dozzine di curriculum” senza
specificare il pronome personale, e di non avere ottenuto “un solo colloquio”,
nessuno lo ha chiamato. Si dichiara vittima della “woke mob”, della canea della
correttezza – della setta dei “risvegliati” per l’esattezza.
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