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I dessous dell’Ucraina
Come mai l’Ucraina, ricca di istruzione, di miniere e di fabbriche, nonché
da sempre granaio del mondo, è un paese povero – classificato “povero” nelle
statistiche internazionali? Dei paesi ex sovietici è quello che è migliorato
meno nei trent’anni di libertà – meno del Kazakistan, per dire, o della stessa Bielorussia,
che pure non sono modelli, né sociali né politici, né hanno più risorse
naturali. Perché è un paese corrotto: non si può dire oggi che è in guerra, aggredita
dalla Russia, ma bisogna saperlo.
Il pil ucraino, di 150-155 miliardi di dollari prima
dell’invasione, collocava il paese al 58mo posto nella graduatoria mondiale per
valori assoluti – nei dati della Banca Mondiale. E al 107mo posto per pil pro
capite. È – era – il paese più ricco dell’ex Urss, dopo la Russia e il
Kazakistan, ma anche il più povero in termini di pil pro capite: meno della
metà della Bessarabia, un terzo del Kazakistan.
Si sono fatti molti scioperi, dopo l’indipendenza. Nel Donbass e nelle
altre aree industriali: semplicemente perché i lavoratori non venivano pagati.
Si sono fatte molte “rivoluzioni arancioni”. Che si suppongono della
“società civile” per le riforme. Ma non in Ucraina: sono state sempre “rivoluzioni”
organizzate da oligarchi contro governi eletti – nella migliore delle ipotesi da
affaristi contrari ad altri affaristi. Schematizzati come pro-europei o filorussi,
ma per comodo. E con molti soldi occidentali, di filantropi americani e altri
di fonte non dichiarata.
In tempi normali sarebbe stato difficile per l’Ucraina
accedere all’Unione Europea. Benché già legata alla Ue dal 2017 dall’Accordo di
Associazione e Libero Scambio, che liberalizzò i visti. Alla vigilia dell’invasione, il Fondo Monetario aveva sospeso l’avvio (con
una tranche da 700 milioni di dollari) di uno Stand by Arrangement del giugno
2020, l’accordo per un prestito di 5 miliardi di dollari, in attesa di “rassicurazioni
sul progresso nella realizzazione delle necessarie riforme, in particolare nei
settori della giustizia ed energetico, nonché nella lotta alla corruzione”.
Non si può dire, c’è la guerra, ma bisogna saperlo. L’Ucraina è anche in Europa
l’unico Paese a celebrare una festa fascista.
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