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giovedì 30 giugno 2022

I sette del declino

Immagini salottiere, distese, allegre si diffondono del G 7 in Germania - comprese le First Ladies a spasso. Come se avessero vinto una guerra, sollevati. Quando non ridono senza pensieri, i Grandi della Terra, specie alle battute di Johnson, uno che sembra inventato, tanto è incredibile. Avendo decretato il blocco dell’oro russo, come se il primo importatore non fosse l’India, che non è parte del G 7. Vantando un tetto al prezzo del gas, price cap per i furbi, che si applica solo al gas russo. Lasciando da parte il gas europeo, di Olanda e Norvegia. Incuranti della moltiplicazione del prezzo che il price cap limitato farà esplodere – roba da primo anno di scienza economica. Il giorno che Kissinger, prossimo ai 100 anni, spiegava netto e chiaro ai giornalisti inglesi che non hanno capito il suo ultimo saggio a 99 anni, “Leadership”: va sconfitta l’invasione dell’Ucraina, “non la Russia come Stato e come entità storica”. Da chi poi? Da Johnson? Da Draghi? Da Biden, per il quale gli americani tremano?

Si dice di questi convivii ballare sotto il vulcano. Ma quello bavarese appare come l’immagine dell’Occidente, poiché non ce n’è altra: troppa stupidità al vertice. Nel mentre che sollevava, senza saperlo?, una cortina di ferro. Anche con la Cina, perbacco, porteremo la Nato nei suoi mari (ma Draghi conosce la geografia? Scholz? Von der Leyen? Stoltenberg, nomen open?). Autodistruggendosi, senza saperlo?, col blocco delle fonti di energia - non si può lavorare senza. Al morso di Biden - chi era costui? un presidente senza redini, non a casa sua.

C’è la guerra, sì, in Europa, al cuore anzi dell’Europa, che apre una lacerazione epocale, di decenni e di secoli. Ma non è la preoccupazione dei Grandi dell’Occidente: hanno messo in atto le sanzioni, quelle che gli Stati Uniti hanno preparato, e tanto basta – ci pensino le sanzioni a risanare le piaghe della guerra in piena Europa. C’è un presidente americano vecchietto – che si atteggia a vecchietto – e sembra una maschera, ma alla fine non lo è. O se recita una parte, lo fa molto bene, nessuno degli altri sei se ne accorge: le sanzioni, “armiamoci e partite”, le ha ben  disegnate lui. E ci sono i leader dell’Europa giovanili e pimpanti, Draghi, Macron e Scholz, che sembrano non capire che cosa succede – o se lo sanno non gliene importa. C’è l’Europa, purtroppo: questo Occidente è un ritratto dell’Europa, una specie di Pulcinella che tutti bastonano. Tra i lazzi.

Il riarmo? I prezzi abnormi dell’energia? Gli approvvigionamenti incerti? I prezzi abnormi della produzione agricola, tra cereali bloccati, siccità, e costo dei carburanti, con mangimi e fosfati? L’inflazione? Il debito pubblico? La sfida cinese, il Nuovo Nemico, con la caduta delle restrizioni americane all’import? I Sette non ci sentono, non solo le bombe.

 

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