Si
accredita a Olanda, Svezia e Danimarca, battezzati “i frugali”, come se fossero
virtuosi, il no a una politica concertata degli approvvigionamenti di gas
perché fedeli al mercato. Cioè al libero prezzo del gas. Che è esportato
dall’Olanda.
Qual
è l’interesse di Svezia e Danimarca? Nessuno – a meno che la Danimarca non si
ritenga ancora padrona della Norvegia, che anch’essa aspira al ruolo di grande
esportatore di gas. Infatti non si schierano contro il tetto al prezzo del gas.
Semplicemente hanno soggezione di Mark Rutte. Non per essere due paesi a guida
femminile – Rutte è alto 1,93. Ma per l’influenza che Rutte esercita sui suoi
compagni di partito, i Popolari, in Europa.
Di
fatto, in termini economici, non è del mercato libero che si tratta (comunque un’ideologia,
e non delle più responsabili, o politiche: il controllo dei prezzi lo chiede
Draghi, di cui non c’è più liberista), ma degli interessi specifici di una
(piccola) comunità. A danno dell’Europa – e alla fine di quella stessa
(piccola) comunità. Con un rincaro esponenziale di un bene di prima necessità, e
quindi con più inflazione.
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