L'aborto va regolato
Toni apocalittici sui media – “shock in America”, “shock
mondiale”, “l’aborto non è più un diritto” - per la sentenza della Corte Suprema americana
che prende atto della mancanza di una legge federale in tema di aborto e
demanda la questione alla legislazione dei singoli Stati della federazione. Ma
questo è nel diritto americano: la federazione
si regge sul principio dell’autonomia
degli Stati membri, e della legislazione federale in via subordinata e per
specifiche attività – difesa, sicurezza, medicare
(per i bisognosi). La sentenza è lunga 147 pagine, e lo spiega.
La Corte è stata avventatamente adita contro lo
stato del Mississippi, che ha stabilito un limite di quindici settimane di
gravidanza per avere diritto all’aborto, invece della pratica dell’aborto
libero, perfino “perinatale”, subito dopo la nascita, invalsa da cinquant’anni –
da una sentenza della stessa Corte su di un caso specifico che ha funzionato da
precedente, Roe vs.Wade -, e non ha potuto che dare ragione al Mississippi: non
c’è una regolamentazione federale dell’aborto. Né si può fare riferimento alla
costituzione, che protegge la libertà, le libertà: principio universalmente accolto
e praticato è che la libertà è intoccabile finché non lede i diritti (libertà)
altrui. E nel caso dell’aborto non si può non tenere conto del feto, a un certo
punto, dell’essere vivente già formato. Il “dramma dei genitori con figlie
minori” si risolve con la pillola del giorno dopo, anche se va presa con parsimonia.
E c’è anche l’aborto. Ma non a danno di altri. L’aborto libero, fino al “perinatale”,
cioè all’infanticidio, non è un fatto di libertà ma di licenza.
I lettori del sito hanno avuto la possibilità di
documentarsi:
http://www.antiit.com/2022/05/cronache-dellaltro-mondo-abortive-186.html8
http://www.antiit.com/2022/05/il-mondo-come-446.html
In America la decisione della Corte entra nella divisione
sempre più aspra tra destra e sinistra, una sorta di guerra civile dell’opinione,
dopo la radicalizzazione introdotta da Trump e dalla “woke culture”, ma non c’è
un’abolizione dell’aborto assistito e competente, anche negli Stati più di
destra, solo una regolamentazione. Nello specifico, fatta la tara di destra e
sinistra estreme e radicalizzate, non si finisce di esaurire i danni dell’eugenetica.
L’aborto libero sarà pure un diritto, ma è quello della clava, non di libertà.
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