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Le streghe in Calabria
Lo
sfrenato Filosa, il “mangaka” italiano vincitore di tutti i premi internazionali
per racconti graphic, milanese di
adozione, esce dalla pausa covid
più armato (aggressivo) di prima. In tavole colorate pop e supersfrenate, ma
insieme dettagliste, quasi miniaturizzate, moltiplicate - le tavole saranno un migliaio. Riprendendo dopo la pandemia la saga
calabrese – i “pruppi” di questo secondo volume sono i polipi, come i “lupi
minari” del primo volume (2019) sono i lupi mannari - in forme nipponiche, di
miti e di streghe. Di streghe più che di demoni.
Il
ragazzo Cosma, con la madre intrepida, corre e sbaraglia demoni e diavole. Con
molto bianco e nero là dove sono in ballo “calamità femminili”. Anche in forma
di “zinnuse”, tutte tette, “magare” per lo più. Una caccia illustrata più che
scritta, cui Filosa dà graficamente le forme della corsa e del tumultuoso (e il
ruolo di Zurlo – è lo Zurlo di “Artisti si nasce”?). Intervallate – raramente –
da quadretti in riposo, quasi idillici, più dell’odiosamata Crotone natia.
Una
“corsa” divertente – oltre che di grande capacità grafica. E di divertente scorrettezza,
da istrione che l’abilità libera, e anzi consacra. Non da ultimo, di professare
il manga “calabrese”. Imponendo cioè, per la maestria, per l’autorevolezza, una
realtà marginale come luogo d’avventura, con tanto di riferimento specifico, Rose,
Cirò Marina, Punta Alice, Crotone appunto (irriconoscente del suo figlio
geniale?, l’imperdibile S.S.106, l’imperdibile Aspromonte, luogo di tutti i
fantasmi.
Nicola
Zurlo-Vincenzo Filosa, Cosma&Mito 2 -
L’assedio dei pruppi, Coconino Press Fandango, pp. 136 ill. € 18
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