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Tutti Salvi i giudici corrotti
Il Procuratore Generale della
Cassazione Giovanni Salvi ha assolto in istruttoria, in segreto, i giudici che
si spartivano le cariche – i giudici del “metodo Palamara”. Le loro sono state
attività “di scarsa rilevanza”.
Il Procuratore Generale Salvi ha fama
di integerrimo. Fratello minore di Cesare, anch’egli giudice, e poi parlamentare e ministro Pci-Pds. Si era
segnalato quale inflessibile
demolitore di Cordova, il Procuratore Capo di Napoli che voleva che i sostituti
“venissero”, anche se non per lavorare, che fece cacciare con disonore. Ora,
alla vigilia della pensione tra un paio di settimane, ha sbiancato i giudici
che si spartivano le poltrone con Palamara.
Salvi ha scagionato tutti,
eccetto i cinque in riunione con Palamara all’hotel Champagne, intercettati col
trojan – una vendetta, si può
presumere a questo punto, politica, di parte, come già la condanna di Cordova.
Del colpo di spugna non si può avere conferma perché lo stesso Salvi ha disposto
per circolare che l’archiviazione disciplinare non essendo materia penale non
va comunicata a chi avesse denunciato gli abusi, sia esso un cittadino
qualsiasi o un avvocato. È confidenziale, segreta. Ma è nei fatti: nessuno è
stato sanzionato.
Una denuncia circostanziata
dell’archiviazione non è stata commentata dal Procuratore Generale uscente. Alla
tessa maniera Salvi si era comportato con Palamara, che nelle memorie nomina
Salvi tra quelli che, quando era membro del Csm, brigavano con lui la promozione:
Salvi non ha commentato, cioè non ha smentito. Il fatto, si scopre ora, la
“raccomandazione”, è solo “irrituale”, niente. Insomma, tutti salvi i giudici corrotti. Resta da vedere per quale carica, dopo la pensione..
La decisione di Salvi è blindata. A stragrande maggioranza il Csm
ha votato l’altro giorno il suo candidato, Luigi Salvato, alla successione
al vertice della Cassazione. Salvato si è distinto per la demolizione
disciplinare di Palamara, finita con la radiazione dalla magistratura.
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