Cronache dell’altro mondo – care (196)
“La
guerra ha spinto in alto il prezzo del petrolio, alcuni analisti lo vedono
anche a 200 euro al barile: per quanto tempo gli automobilisti americani e i
drivers nel mondo dovranno pagare questo sovrapprezzo?”, domanda un giornalista
al presidente Biden a Madrid a margine del vertice Nato. “Per il tempo che ci
vuole”, è la risposta, “perché la Russia non possa di fatto sconfiggere
l’Ucraina e spingersi oltre l’Ucraina”.
“Questa
guerra è sul futuro dell’ordine liberale mondiale”, ha spiegato subito dopo
alla Cnn il direttore del National Economic Council della Casa Bianca, Brian
Deese. In risposta alla domanda: “Gli analisti militari, il direttore della
National Intelligence, tutti dicono che questa potrebbe essere una guerra
lunga, di anni. Ma è sostenibile, le famiglie possono pagare 5 dollari a
gallone di benzina per mesi, se non per anni?” “Quello che il presidente ha
detto oggi”, la risposta, “è una chiara spiegazione della posta. È in gioco il
futuro dell’ordine liberale mondiale, e dobbiamo stare saldi”.
La
serie di sentenze della Corte Suprema che rinviano agli Stati la legiferazione
in materie sensibili, sanità, scuola, immigrazione eccetera, sottolinea che i
poteri federali sono residui nel sistema americano rispetto a quelli statali.
Lo erano fino a qualche tempo fa soprattutto nell’opinione liberal, mentre ora sono motivo di battaglia conservatrice. Ogni
anno il Congresso federale destina una media di 12 miliardi di dollari in
contributi a ognuno dei 50 Stati federati. Che per uno Stato poco popolato come
il Nuovo Messico significano 9.700 dollari pro capite.
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