sabato 2 luglio 2022

Cronache dell’altro mondo – care (196)

“La guerra ha spinto in alto il prezzo del petrolio, alcuni analisti lo vedono anche a 200 euro al barile: per quanto tempo gli automobilisti americani e i drivers nel mondo dovranno pagare questo sovrapprezzo?”, domanda un giornalista al presidente Biden a Madrid a margine del vertice Nato. “Per il tempo che ci vuole”, è la risposta, “perché la Russia non possa di fatto sconfiggere l’Ucraina e spingersi oltre l’Ucraina”.
“Questa guerra è sul futuro dell’ordine liberale mondiale”, ha spiegato subito dopo alla Cnn il direttore del National Economic Council della Casa Bianca, Brian Deese. In risposta alla domanda: “Gli analisti militari, il direttore della National Intelligence, tutti dicono che questa potrebbe essere una guerra lunga, di anni. Ma è sostenibile, le famiglie possono pagare 5 dollari a gallone di benzina per mesi, se non per anni?” “Quello che il presidente ha detto oggi”, la risposta, “è una chiara spiegazione della posta. È in gioco il futuro dell’ordine liberale mondiale, e dobbiamo stare saldi”.
 
La serie di sentenze della Corte Suprema che rinviano agli Stati la legiferazione in materie sensibili, sanità, scuola, immigrazione eccetera, sottolinea che i poteri federali sono residui nel sistema americano rispetto a quelli statali. Lo erano fino a qualche tempo fa soprattutto nell’opinione liberal, mentre ora sono motivo di battaglia conservatrice. Ogni anno il Congresso federale destina una media di 12 miliardi di dollari in contributi a ognuno dei 50 Stati federati. Che per uno Stato poco popolato come il Nuovo Messico significano 9.700 dollari pro capite.

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