Cronache dell’altro mondo – velenose (203)
“Delusa dalle divisioni della politica americana, dalla
polarizzazione della nostra società”, si dice Scarlett Johansson a Severgnini sul “Corriere della
sera”. Si diceva nel 2010, in un’intervista da copertina sul settimanale “7”:
“La faziosità dei media è ripugnante, davvero. Veramente difficile da mandare
giù”.
La richiesta è ora quotidiana, dei settimanali in versione online,
cioè minuto per minuto, e dei quotidiani, al Procuratore Generale (il ministro
della Giustizia) Merrick Garland perché incrimini Trump per l’assalto al
Congresso il 6 gennaio 2021.
La popolarità di Biden è in calo, secondo i media, perché è una
presidenza “debole”. Cioè, perché non affronta energicamente il caso Trump (il
presupposto è che il Procuratore Generale non si muova per una direttiva
politica). Biden si è fatto un programma, già in campagna elettorale, di svelenire
le tensioni fra destra e sinistra, su tutte le questioni aperte: aborto, immigrazione,
polizia (disarmo?), vendita di armi, relazioni con la Cina. Nonché sulla
politica economica, per la quale, dovendo passare dal Congresso, cerca sempre l’accordo
con i Repubblicani – che gli è peraltro indispensabile al Senato, e potrebbe
diventarlo dopo il voto di novembre anche alla Casa dei Rappresentanti. Avendo
vissuto negli anni di Obama, di cui era il vice-presidente, la crescita abnorme
della polarizzazione di opinione.
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