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Fu l’Umanesimo a privare la donna dei diritti
La
figura del cavaliere che monta sul destriero per accorrere in Terra Santa vede
anche sul retro alla finestra una donna che lo oserva da una torre con
inferriata, di cui si presume, si sa, che il marito l’ha cinta con un’imbracatura
di ferro al bacino, la “cintura di castità”. Ma, dice la storica del Medio Evo,
non si sa di nessun caso che queste imbracature abbiano trovato uso, o non
fossero mentali o modi di dire. E comunque le donne dei crociati non stavano a
casa ad aspettarli: migliaia partirono, anche loro, col marito, in molti casi
con la servitù, in alcuni con i figli piccoli: andavano all’avventura, a cercare
un posto migliore, sia pure con la benedizione celeste. E comunque potevano farlo.
La
donna nel Medio Evo aveva pienezza di diritti, fuorché nella scelta del
matrimonio. Aveva il diritto di mantenere il cognome e il patrimonio, di
ereditare e di fare testamento: i documenti molteplici lo attestano, di varie
aree. Negli atti notarili del tempo la firma dell’uomo è affiancata solitamente
da quella della donna, e con padronanza dell’ortografia. Poteva anche avere la
titolarità di laboratori, officine, negozi.
Nella
scelta del coniuge non contava solo la sua volontà. Ma questo si può dire anche
degli uomini all’epoca, e ancora nel pieno del Rinascimento: il matrimonio era
una scelta familiare e sociale – anche politica, come si sa: Carlo V era
maestro dei matrimoni politici, come tutti gli Asburgo, anche i i Borboni
crebbero grazie ai matrimoni. Sarà solo nei secoli successivi, post-umanesimo,
che, basandosi sul diritto romano, la donna fu privata di ogni diritto.
Grande
scavatrice del Medio Evo, e della condizione della donna nel Medio Evo, Régine
Pernoud aveva affiancato alla “Donna al Tempi delle Cattedrali”, quest’opera
non tradotta sul ruolo attivo delle donne anche nelle migrazioni-spedizioni,
che la Bibliothèque de France rende di pubblico dominio, anche se tuttora sotto
diritti, nell’ambito del progetto Gallica.
Régine
Pernoud, La Femme au Temps des Croisades,
Gallica.Bnf, free online
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