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Libertà di violenza, tra indifferenza e buona condotta
Lo strangolatore di Civitanova Marche –
la vittima l’ha finita con le mani – si dice, o dice per suggerimento del suo
avvocato, bipolare, un violento istintivo. Anche se il suo assassinio è durato
quattro minuti, che sono un tempo infinito: un bipolare avrebbe difficoltà a
essere così ostinato.
Ma non di questo merita parlare – ci
saranno dei precedenti, delle cartelle cliniche. Il delitto resta sconvolgente per
l’indifferenza, della gente e della legge.
Quattro minuti sono un tempo lunghissimo
per un’emergenza. C’era molta gente a osservare, nessuno è intervenuto. La
stessa ripresa che si diffonde della scena è raccapricciante: quanta calma,
esattezza, taglio, nel video, che pure era di un pestaggio, lungo,
interminabile, fino alla morte. Questo in una città e in un paese che non ha particolare
propensione criminale, statisticamente.
La legge considera questi delitti di
odio, benché aggravati dal razzismo, con benevolenza. Luca Traini, che a febbraio
2018, in contesto analogo, in campagna elettorale, solo a Macerata invece che a
Civitanova, inseguì a lungo gli africani per strada in macchina, sparando con
una pistola automatica e ferendone sei, è stato condannato a 18 anni, ridotti a
dodici per il rito abbreviato, che comunque ancora per poco, per “buona condotta”.
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