Il film che ha meno incassato in sala probabilmente in tutta la storia del cinema, 14 mila dollari, nemmeno il costo di una copia, allora si facevano in celluloide, dopo essere andato, osannato, al festival di New York, restaurato dal Moma’s Film Preservation Center, acquisito al National Film Registry, è ora in rete evidentemente a grande richiesta. Come per un bisogno o una compensazione: immagini di un mondo in cui il lavoratore poteva lottare per i suo diritti, poteva difendersi.
Wobblies,
o Wobs, sta per International Workers of the World, un’associazione socialista e
anarco-sindacalista fondato nel 1905. Aperto anche alle donne, anche agli
immigrati, e a ogni attività, taglialegna o cerealicultore, tessitori,
minatori, edili, “camalli”, etc. Fu protagonista di molte storie importanti nel
sindacalismo e nell’opinione americani. Finendo però per sciogliersi quando il film usciva, nel 1979 – alla vigilia dell’avvento
di Reagan, che introdusse
in America e nel mondo la fine del
sindacato a cui operosamente aveva lavorato Thatcher (e la fine del servizio
pubblico in economia: chi ha ha, e chi non ha sì arrangi), col licenziamento in
tronco degli 11.500 controllori di volo che avevano scioperato – membri di un
sindacato, Patco, che aveva lavorato per la vittoria elettorale di Reagan sul
presidente uscente, il democratico Jimmy Carter (il Primo Maggio resta in
America la Festa del Lavoro, o la festa del’IWW, ma il sidacato ora non esiste
nemmeno come burocrazia).
Non
un film, piuttosto un documentario. Nemmeno vivace – niente a fronte del
racconto appassionante della storia “wobbly” di Vivian Gornick, “The Romance
of American Communism”. Intervallata da immagini d’epoca, in epoche diverse, di
personaggi, di attività, di luoghi, di pubblicità, una raccolta di storia
orale: le testimonianze dei vecchi membri dell’IWW a futura memoria.
Un
(piccolo) spaccato di una storia invece importante: determinata, anche a fronte
di un padronato violento. Che però s’impone oggi, quando nessuno sa più nulla
dell’Iww, non tanto in sé quanto per un bisogno, o il senso di una mancanza, in
questo mercato del lavoro a senso unico, senza garanzie, senza prospettive, e
di sfruttamento, di paga, orario, ritmi. Evidentemente la nostalgia è forte
anche in America, o il bisogno, di una qualche forma di protezione in comune del
lavoro di fronte al padrone assoluto – con Trump portato a estremi ridicoli.
Il
futuro grande giallista Dashiell Hammett, che sarà peraltro condannato
condannato dalla commissione McCarthy alla prigione perché “comunista”, operò
quasi sicuramente contro i “wobblies” quando lavorava per l’agenzi di polizia privata
Pinkerton:
http://www.antiit.com/2010/03/hammett-ammazzasindacalisti.html
Stewart Bird-Deborah Shaffer, The Wobblies, tutte le piattaforme
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