Si allarga la guerra dell’Fbi a Trump. Fra i documenti sequestrati a casa dell’ex presidente l’Fbi rende noto che ce ne sono di “classificati” (segreti). Che non vuole dire nulla, ogni presidente ne ha, fra le migliaia che gli sono stati inoltrati, ma l’Fbi specifica che a casa Trump non erano protetti da adeguati sistemi di sicurezza.
Lo conferma dando come indiscrezione a un giornale locale di
Pittsburg la foto di una Anna Rothschild con Trump e altro personaggio nel
campo di golf della residenza Trump – uno dei tanti selfie che l’allora
immobiliarista Trump si concedeva con gli ospiti. La presunta Rothschild è una
truffatrice che ha vissuto a lungo alle spalle dei riccastri in Florida spendendo
il nome illustre, e ora si vuole fare passare per spia – forse di Mosca.
Facebook, dopo Twitter, ha confermato che l’Fbi fece pressione in campagna elettorale nel 2000 per bloccare le indiscrezioni sul computer abbandonato da Hunter Biden, in cui il figlio del futuro presidente trattava affari illegali spendendo il nome anche del padre. L’Fbi spiegò all’epoca che era un falso, congegnato dalla Russia per influire sulla campagna elettorale. Poi si è saputo che non era un falso. Ma niente ne è seguito.
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