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Il giallo dei sogni
Un
fenomenale guazzabuglio. Riproposto come un must
dalla superficialità di Montalbano, “Denevi, uno scrittore argentino che
gli piaceva assà” - dalla superficialità con cui Camilleri liquida Montalbano.
A
meno che entrambi, Camilleri e Montalbano, non abbiano letto qualcos’altro di
Denevi: era un avvocato, quindi facondo. Con molta dottrina, molta saggezza
anche, buddista e non, la pittura, l’io e l’es, i sogni, la quaglia virgiliana,
Paolo e Francesca - e Giovanni - e la vita è sogno. Ma “troppo intelligente”:
non si capisce niente.
Sembra
come dice, “il sogno di una vita impossibile”. O inventarsi una vita, contro
l’indifferenza. Questo almeno è quello che si propone. E invece niente. Forse
il romanzo abortito di una signora Milagros, tenutaria di onorata pensione, che
sa andare spedita sul niente – i pensionanti - per metà libro. Ma il resto?
Marco
Denevi, Rosaura alle dieci,
Sellerio, pp. 311 € 10
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