venerdì 5 agosto 2022

Il maestro Rusticucci

Questa è la storia di un liutaio, con pretese nobiliari, che si era coltivate nella solitudine del laboratorio dacché, era ancora ragazzo, Mussolini aveva demolito i borghi per aprire la via della Conciliazione, e in fondo ai borghi, appetto a San Pietro, aveva demolito largo Rusticucci, ma che il paese rispettava e in fondo amava. Liutaio è una professione nobile, ben-ché in paese renda poco. Sua moglie Linda prese ad andare in città, e il pretore Martorello lo avvertì che aveva una tresca. In principio non volle credergli. Sapeva che il pretore, scapolo a tarda età, aveva una cotta per Linda, e che ne era stato respinto. Ma l’uomo era fissato, portò gli orari degli incontri di Linda, il nome dell’amante, un ufficiale, e il nome del luogo, un albergo. Il maestro ritenne di dover accertare la cosa, se non altro per far tacere il pretore e le chiacchiere che egli già spargeva, e un pomeriggio lo seguì, sulla macchina che il giudice si offrì di affittare, in un viaggio che fu interminabile con il cuore in gola. Dove infatti gli ri-mase, pover’uomo. La visione insistita della moglie nuda com’egli non l’aveva mai vista, abbrancata avidamente al suo ufficiale, la carne è uno spettacolo emozionante, gli fu probabilmente fatale.

Il maestro risultò essere morto di cuore in un albergo equivoco della periferia Est, sulla Tiburtina. Niente di più risultò. La moglie, scon-volta dalle cattive abitudini del marito, che aveva scoperte nella ferale circostanza, vendette casa e negozio e si prese un appartamentino in cit-tà. Il pretore finì in macchietta, ripetendo a tutti non creduto la storia del-la bella Linda, del gran sedere e delle cosce abbrancate alla schiena del-l’ufficiale, che evidentemente avevano sconvolto anche lui.

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