Una “setta” di
ragazzi sta organizzando il futuro dell’Africa, fuori dalla povertà e lo
sfruttamento, attorno a un progetto biblico, inondare il Sahara. Accortamente
dosata fra etnie parigine: francesi, arabi, africani. Per questo accumulano
rubando in casa, gioielli, vestiti, vini e quant’altro sia di valore,
asportabile. Noi seguiamo uno di questi ragazzi imberbi, specialmente
dialettico, e i suoi genitori, lo stesso Garrel e Laetitia Casta. I quali,
increduli, decidono di seguire il figlio nell’avventura, di sapere se non altro
di che cosa si stia parlando.
Un film che, per le sue nobili intenzioni, è stato a tutti i festival, Cannes,
San Sebastiano, Roma, Toronto. Labellato come “il genere Truffaut”, che però
aveva ben più complesso approccio con i bambini. Oppure ascritto a Jean-Claude
Charrière, sua ultima fatica – lo sceneggiatore di “La piscina” è deceduto a
lavorazione avviata. Quindi una fiaba ecologica, una delle fiabe filosofiche di
Charrière, “Les Philo-Fables pour la Terre”, del 2015.
Come racconto è piatto, e come fiaba è però da ridere - non lo è ma lo sembra.
Di genitori ricchi (i gioielli e i vestiti “rubati” dal figlio), dipendenti dal
figlio, che invece cresce arrogante, anche solo per insicurezza, come tutti gli
adolescenti. Che culmina con lei in sahariana, in Africa, in “escursione nel
deserto con dromedario”, che vede da lontano rifluire l’azzurro delle acque
sopra la sabbia, nell’incredulità del capo-cammelliere – “è un’illusione, è
un’illusione”.
Louis Garrel, La crociata, Sky Cinema
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