L’aggressore di Rushdie è o non è dei pasdaran? O dei servizi iraniani? Legarlo a Teheran, o agli affiliati Hezbollah libanesi, lo farebbe un terrorista. Come se non esserlo, essere un americano islamico cresciuto nell’oltranzismo (fondamentalismo) iraniano non fosse peggio.
Con
discrezione ma sensibilmente, all’unisono, i “grandi giornali”, compresa “la
Repubblica” che la vorrebbe fascista, hanno migliorato le foto che propongono
di Giorgia Meloni: ben proporzionata, quadrata, rassicurante, etc. Da quando ha
fatto l’intervista alla tv americana in buon inglese. Li ha conquistati con
l’inglese – i giornali italiani sono piuttosto provinciali? Già intravedono un
giornalismo facile con un presidente del consiglio donna?
Sono
migliorati, dopo l’intervista, anche i sondaggi, già lusinghieri per Meloni. Se
prima i consensi erano al suo ruolo di opposizione, a capo dell’unico partito
di opposizione nell’eterno governo di tutti, ora parrebbe che il glamour ha ancora peso.
A Roma il Riesame sgonfia le trame e le mazzette della sindaca di Terracina. Invisa al giudice di Latina che ne aveva ordinato l’arresto, all’indomani della chiamata alle elezioni. All’arresto facendo seguire per una decina di giorni una serie di indiscrezioni al “Messaggero” e a “la Repubblica” sulle malefatte della sindaca. Una palla alzata per il partito di Meloni – la sindaca ne è devota? I giudici non hanno giudizio.
“Compatibilità” è la parola chiave del futuro governo di Giorgia Meloni – doppia profezia di Verderami sul “Corriere della sera”. Ma veramente è una rinascita, di Ugo La Malfa, risuscitato - la compatibilità è stata per trent’anni di La Malfa, il nemico della spesa pubblica, cioè il “non fare”.
“Blitz nel feudo di Trump. L’Fbi sequestra documenti. Nel mirino l’assalto a Capitol Hill e frodi elettorali”. No, nel mirino sono le carte riservate che Trump potrebbe non avere restituito agli Archivi Nazionali. L’ “informazione” così redatta è di una giornale di destra.
Il diversivo russo serve a distogliere l’attenzione dal caccia americano “caduto” in mare mentre atterrava sulla portaerei? Un modello di aereo da ripescare a tutti i costi, a tremila metri di profondità?
Letta, “Anima e cacciavite. Per ricostruire l’Italia”, che titolo è, che slogan? Si dirà confuso come il Pd?
Casini, già stampella e vice-presidente del consiglio di Berlusconi, contende a Bologna una candidatura a Gianni Cuperlo, già giovane di belle speranze di un Pd militante. All’anima del Pd?
17
mozioni, diciassette, contro Schröder nella Spd e nessuna passa. Troppo
filorusso? Ma la Russia è lì, bella grande, la Germania lo sa, che vent’anni fa
celebrò Putin al Bundestag con un gran battimani. La guerra è sempre brutta, ma
ci sono delle ragioni, evidentemente.
Basta
un’intervista, televisiva, a una rete americana, Fox News, in inglese, peraltro
“fluente” è vero, per fare di Giorgia Meloni una statista. E lo sarà senz’altro,
chissà – la concorrenza non è folta – ma basta sapere l’inglese per fare il
presidente del consiglio in Italia? Siamo cresciuti nel boom, anni 1950-1960,
con l’idea di “Chiasso” e dell’inglese, siamo ancora lì?
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