Una lunga intervista con la massima esperta in America di Taiwan, Shelley Rogers, scienziata politica, sulla high-profile visit, così il settimanale presenta la visita di Nancy Pelosi a Taiwan – sotto un manifesto di benvenuto che ritrae la speaker dei Rappresentanti qualche decennio fa. L’esito della visita è “in definitiva un fatto di politica interna american a e di politica interna cinese, Taiwan è l’ostaggio nel mezzo”. Niente di nuovo seguirà. Ma la visita, la prima in quasi trent’anni, sarà stata l’occasione per Pechino per riaffermare l’unità della Cina, Taiwan compresa – una palla facile alzata per la Pechino, in gergo tennistico.
In
generale, dice l’intervistata, “l’esito, io credo, è molto controproducente.
Non ne trae beneficio Taiwan, probabilmente danneggia la sicurezza di Taiwan, e
ha peggiorato le relazioni tar Cina e Usa, che erano già abbastanza confuse”.
In linea generale, dice Rogers, “a meno che la politica americana non voglia
buttare va il più importante rapporto diplomatico del mondo contemporaneo, dovrebbe
essere strategica e riflessiva sui costi e benefici di una particolare azione”.
Isaac
Chotiner, The Provocative Politics of
Nancy’s Pelosi Trip to Taiwan, “The New Yorker”
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