Non vanno più bene i rapporti Stati Uniti-Cina, dopo il covid, e con la guerra in corso della Russia all’Ucraina. L’asse finanziario e produttivo, e per molti aspetti diplomatico, (Iran, Corea del Nord), che ha legato i due paesi per trent’anni, dopo Tienamen e fino ancora di recente, negli anni turbolenti di Trump, sembra anzi dissolto con la presidenza Biden – al vertice in Cina è sempre Xi, presidente quasi-a-vita.
Dopo l’abbandono della Borsa a
Wall Street da parte di molti gruppi cinesi, ora sono gli organismi statali,
come la banca centrale, che smobilitano le posizioni in dollari e in titoli Usa.
Mentre, non richiesto, e senza altro scopo che di irritare gli Stati Uniti, il
regime cinese sostiene la Russia nella guerra all’Ucraina, economicamente, con gli acquisti di petrolio, e perfino di gas, diplomaticamente e
anche militarmente.
In questo contesto, l’esibizione
militare (navale, aeronautica) attorno e sopra Taiwan, non è più percepita solo
come una manifestazione di rappresaglia contro al visita della Speaker dei
Rappresentanti, Nancy Pelosi. Si teme che Pechino stia provando una sorta di
embargo, o di quarantena, attorno all’isola.
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