Forse in linea con la nuova militanza del presidente Biden, l’Fbi continua la campagna contro Trump. Ma ambiguamente.
Dopo la perquisizione della casa
di Trump non ha prodotto segreti che Trump custodisse arbitrariamente. Ha
diffuso una foto di Trump con una truffatrice – un vecchio selfie di una delle tante frequentartici del suo golf club. E una foto di
carte abbandonate per terra, per dire che Trump non custodiva le carte - una
foto di studio, di nessun valore probatorio, se non contro l’Fbi stesso.
Il giudice che ha ordinato la perquisizione si è eclissato. Il ministero della Giustizia, che potrebbe e dovrebbe agire contro Trump autonomamente con una incriminazione, si astiene, mentre alimenta voci di sospetti.
Nei commenti dei maggiori
giornali, schierati per il partito Democratico, dal “New York Times” al “Wall
Street Journal” di Bezos, l’opinione è ora che il raid di Mar-a-Lago ha rilanciato politicamente Trump. Un raid militaresco, con trenta uomini,
sotto il, cappello di un mandato senza reale motivazione, di un giudice trovato
all’ultimo momento – un giudice dichiarato anti-Trump cui il ministero della
Giustizia, o lo steso Fbi, hanno costruito una biografia di non schierato.
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