Una mano invisibile sul voto? Naturalmente non si può sapere. E poi non ci sono stati gli arresti eccellenti di altre vigilie elettorali, e anche i soldi di Putin sono evaporati – una infelice interferenza della Cia. Ma le intromissioni, i tentativi di intromissione, seppure deboli, una dichiarazione, una telefonata, non sono mancate. E naturalmente i giornali-panzer tedeschi, che tutto sanno dell’Italia meglio degli italiani (e hanno naturalmente la schiena dritta, dicono le cose come stanno eccetera eccetera).
Potrebbe essere
l’elezione del vorrei ma non posso, di tutti gli attori esterni, non solo americani,
che hanno interagito in altre votazioni. Anche perché dire Meloni fascista, sarebbe
questo il fattore dirimente, a capo di un partito che a Gerusalemme ha solennemente
qualche decennio fa ripudiato Mussolini e le sue leggi, non fa eco. Né lo ha
avuto l’annuncio un mese fa, sul “Financial Times”, della posizione ribassista
contro il debito italiano di un gruppo di investitori americani che avrebbero
mobilizzato per la cosa 38 miliardi - per “cosa” intendendo la vittoria del
centro-destra domenica. La speculazione, com’è noto, non si annuncia.
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