La coltivazione tradizionale delle rose messa a rischio dalle tecnologie, e salvata da un incrocio infine riuscito. Di una coltivatrice solitaria, aiutata da un branco di affidatari di un programma di reinserimento sociale, gente con problemi.
Una storia
perfino troppo semplice, di tre o quattro visi dall’espressione quasi immota, e
vedute di roseti naturalmente, in ogni stagione, che però fa un’ora e mezza di
ottime immagini. Sarà il segreto del “cinema francese”, la mano lieve, senza bisogno
di storie truci o bombardamenti d’immagini.
In filigrana il rapporto materno della coltivatrice, single in età, con i suoi aiutanti
problematici. La natura, la campagna, la coltivazione come funzione materna.
Pierre Pinaud,
La signora delle rose, Sky Cinema
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