sabato 24 settembre 2022

Woody Allen vs. Usa

“Sono molte le prove che attestano la verità della teoria secondo cui gli Stati Uniti si stanno rincretinendo”. L’ateo più celebre non si risparmia, da vecchio ebreo che ce l’ha con Dio, e con la patria. Ma non risparmia nemmeno gli ebrei, gli armeni, le donne, i poveri e i ricchi egualmente, e ogni scorta di scorrettezza. Praticamente ride e irride a tutto ciò che è americano, nel millennio. Ci sono pure, in tema di attualità, il duca e la duchessa di Windsor – gli zii che le celebrazioni in morte della regina Elisabetta hanno trascurato - visti in un interno.

Woody Allen ha già scontato col libro precedente, “A proposito di niente”, la censura. La censura totale: niente pubblicazione! Delle virtuose della Repubblica - compresa Cate Blanchett, diventata un’icona con lui in “Blue Jasmin” e poi tra le sue linciatrici, cui fa interpretare una “Cialtrona di Parma”. E si diverte. Nei testi ultimi. Altri riprende senza più, limitandosi a citare la rivista nei “ringraziamenti” editoriali, dal “New Yorker”, prima che il settimanale lo facesse furbescamente un pedofilo incestuoso, e lo proscrivesse.

La lettura è lieve, e sorridente - il fascione luttuoso della proscrizione è incombente. È scorretto vecchio stampo, con le barzellette etniche, compresi i jivaros che rinsecchiscono le teste dei nemici, e ne fanno ciondoli. E scorretto contemporaneo, con un fondo polemico. I nani, parola proibita, invece dei topi. La star che perde i follower perché discrimina gli animali a letto ritratta e se la fa con tutti, anche col merlo parlante – “dopo tutto, ci manca solo che qualche ornitologo mi dia della bacchettona”. La donna di ogni virtù - per molti particolari Diane Keaton, amica di sempre di Woody Allen - non può fare a meno delle orge.

I primi aneddoti sono semplici, tradizionali – la moglie inetta, il marito sciocco, il medico perverso. Il trasloco, faticoso, oneroso, con fallimento economico, per il capriccio della moglie. L’altra che il brownie al cioccolato fa diventare “un perfetto cubo di granito”.  Il biglietto della lotteria dimenticato dal chirurgo nella pancia del paziente.

Si ride poco. Soprattutto si apprezza l’ira poco compressa contro il conformismo Usa, oggi in veste democratica, di correttezza politica. Due racconti sono autobiografici. Il matrimonio da studente – presunto studente, in realtà bighellone – con una ragazza studiosa di filosofia. E “Crescere a Manhattan”, un’ode a Manhattan dietro l’innamoramento idillico con una ragazza dei quartieri alti, intelligente oltre che bella e ricca, sensibile, comprensiva, ma con vedute tutte sue, intrattabili, sul sesso. Con la solita spruzzatina di filosofia, e di Dio – di sarcasmi.

La traduzione di Roberto Pezzotta non solo ne rende godibili i riferimenti locali e i modi di dire anche in italiano, ma dà a Allen scrittore perfino più ritmo. Con pochi refusi.

Woody Allen, Zero gravity, La nave di Teseo, pp.190 €19

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