Se al conclave del 1444 fosse stato eletto papa il dotto Bessarione invece del Borgia – il primo dei Borgia? La storia, si sa, non ama le sliding doors: nessuna porta è quello che sembra, o promette, o s’immagina. Ma nel caso sarebbe stato differente: la chiesa latina si sarebbe conciliata con quella ortodossa, Costantinopoli magari non sarebbe caduta dieci anni dopo in mano ai turchi, la questione slava sarebbe stata quanto meno affrontata sei secoli fa, mentre ancora è del tutto irrisolta: che ce ne facciamo, anche se sono più di tutti gli europei latini e germanici (mediterranei e nordici sarebbe meglio) messi issieme. Perché di questo l’Europa ancora soffre, anche a distanza da Hitler, che li odiava quanto gli ebrei, e pur rinnegandolo: che ce ne facciamo degli slavi?
Sonio sempre
litigiosi, è vero. Tribali. I russi contro gli ucraini sono una minima parte,
per quanto terribile appaia ora, di innumerevoli faide, latenti. I polacchi
contro gli ucraini sono in agguato, gli slovacchi contro i cechi, la Serbia contro tutti gli altri slavi
viciniori, o tutti, per essere esatti, contro la Serbia, i moldavi checché essi
siano, o i bielorussi, contro i russi. E delle enclaves non slave entro il
mondo slavo: rumeni contro russi, baltici contro russi e polacchi. E naturalmente
c’è una questione polacca, dai tempi remoti del liceo (dall’incubo “la terza
guerra, di successione, al trono, di Polonia”): oggi della Germania annessa dalla
Polonia nel 1945, e della Polonia annessa dalla Russia (e dall’Ucraina) alla
stessa data.
A un ragionamento
semplice, la questione non è complessa. Fare la guerra agli slavi non è
possibile – una guerra di sterminio? Non sarebbe nemmeno vantaggiosa sotto nessun
aspetto. Quindi bisognerebbe conviverci. Resta il problema del tribalismo incomprimibile.
Ma non si è sempre detto che in una unione più grande gli scontri interni,
civili o tribali, si compenserebbero in qualche modo, o si dissolverebbero –
tirolesi contro italiani, fiamminghi contro valloni, bretoni o corsi contro
francesi. catalani probabilmente contro spagnoli, etc.? Il problema è se c’è
questo involucro europeo o unione, entro il quale dissolvere la questione degli
slavi, provarci quantomeno. Se le richieste russe di attenzione fossero state
in qualche modo accolte dall’Unione Europea, che pure non è schifiltosa (ha
trattato per molti anni perfino con la Turchia - e col turco Erdogan, non un fiore di democrazia), ci sarebbe stata la guerra? E con la
guerra dentro casa, seppure guerra tra slavi, l’Unione stessa non rischia di
soccombere? Perfino fisicamente, non solo come il progetto politico che ora si
svela inconsistente.
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