L’“Economist” - per una volta non citato dai media - paragona la Germania un riccastro che arriva in Bmw a una coda per il cibo, si prende tutta la pentola, e fa “marameo, babbei!”. Ma senza arrivare a tanto la decisione della Germania di sussidiare con 200 miliardi, cifra enorme, l’industria e i consumi, a fronte del rincaro dell’energia e non solo, e di fare da sé nel mercato dell’energia di fronte alle incertezze e debolezze degli altri membri della Ue, è molto più della solita visione tedesca della stessa Ue, come occupazione residuale dei suoi governanti. Dopo la Zeitenwende dichiarata sei mesi fa, il cambiamento epocale, con la moltiplicazione delle spese militari, il fondo da 200 miliardi per sostenere l’industria e i consumi in Germania è un atto decisamente sovversivo degli equilibri in essere. Per il vulnus alla concorrenza, con un così enorme aiuto di Stato. E per il marameo, questo vero, al processo decisionale europeo, cioè all’Europa.
L’altro fattore nuovo è che il governo
Scholz decide senza nemmeno consultarsi prioritariamente, o discutere, nemmeno
con la Francia.
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