La scoperta dell’Africa fatta dagli afroamericani. Tardiva.
Recensendo alcune
pubblicazioni sulla tratta degli schiavi Appiah conclude che “la tratta, che
creò la diaspora atlantica”, poi applicata agli europei dal secondo Ottocento e
agli asiatici, “era una collaborazione fra Africani e Europei nessuno dei
quali, all’inizio, pensava di se stessi come Africani o Europei”. Era un degli
atti fondativi dell’America.
Gli afroamericani
scopriranno l’Africa poco più di un secolo fa, con le avventure transatlantiche
di Marcus Garvey e la riflessione di W.E.DuBois. Appiah richiama la meraviglia
di Richard Wright, “l’autore afro-americano di maggior successo di quegli anni”,
quando al pranzo di Pasqua del 1954 nella sua casa a Parigi, al caffè, una dei
suoi ospiti, attiva nei circoli pan-africanisti, gli chiede: “Perché non andare
in Africa?”. Wright non sa che rispondere. Cioè risponde: “Africa?” La cosa era
nuova per lui. L’America si può dire nera come bianca?
Kwame Antgony
Appiah, Whar was Africa to them”, “New York Review of Books”
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