L’annessione della parte orientale dell’Ucraina avvia una guerra dei cent’anni. Una nuova, dopo quella storica del Tre-Quattrocento, quando il re inglese si voleva annettere la Francia. Nel mezzo anche questa dell’Europa.
I presunti referendum, e la comunicazione
ufficiale che l’Ucraina orientale è Russia, entro cioè i confini della Russia,
aprono una guerra senza limiti. Né di tempo né di uso dei materiali: volendo
coprirsi per al forma col diritto internazionale, la dichiarazione che l’Ucraina
orientale è Russia abilita la Russia a qualsiasi azione di guerra, in difesa
del proprio suolo. I referendum e l’annessione hanno solo questo scopo, anche
se l’iter giuridico è contestabile, e i territori annessi saranno difficili da
difendere.
Si apre con l’annessione una guerra di
cui non si vede nessun esito. L’Ucraina naturalmente non può rinunciare ai
territori orientali. La Russia può pretendere di fare una guerra di difesa di
territori suoi – ritiene di potere, che è la stessa cosa, il diritto internazionale
è alla fine solo una pratica tra le nazioni.
La guerra dei cent’anni si aprì nel 1337
perché il re d’Inghilterra rivendicava la corona francese. Fu combattuta fino
al 1453 – conclusa solo dopo l’emergere miracoloso di Giovanna d’Arco. Gli inglesi
dovettero ritirarsi dalla Francia occupata, ma la guerra lasciò molte tracce.
Alcune simili in modo impressionante alle novità di oggi. Fu una guerra in cui
si sperimentarono nuove armi, quelle da fuoco per la prima volta – oggi si parla
di bombe atomiche “tattiche”, mirate a un obiettivo. Furono usate per la prima
volta truppe professionali, a pagamento (i lanzichenecchi, eccetera), come oggi
usa. Furono cambiate le tattiche: si fece uso risolutivo della cavalleria pesante,
con i cavalli bardati. C’erano anche allora in corso epidemie, la più famosa
la “peste nera”, quella di Boccaccio – in Europa dal 1345, in Crimea, al 1453,
con venti milioni di morti, un terzo della popolazione del continente. Inghilterra
e Francia s’indebolirono molto, lasciando libero campo alla nascente Spagna di
Castiglia e Aragona, che dominerà i due secoli successivi: la prospettiva dell’Europa.
Oggi in disuso, il 1453, la fine della guerra dei cent’anni, è stata a lungo la
data storica di chiusura di un’epoca – anche per la concomitante caduta di
Costantinopoli.
Nessun commento:
Posta un commento