domenica 2 ottobre 2022

La guerra dei cent'anni

L’annessione della parte orientale dell’Ucraina avvia una guerra dei cent’anni. Una nuova, dopo quella storica del Tre-Quattrocento, quando il re inglese si voleva annettere la Francia. Nel mezzo anche questa dell’Europa.

I presunti referendum, e la comunicazione ufficiale che l’Ucraina orientale è Russia, entro cioè i confini della Russia, aprono una guerra senza limiti. Né di tempo né di uso dei materiali: volendo coprirsi per al forma col diritto internazionale, la dichiarazione che l’Ucraina orientale è Russia abilita la Russia a qualsiasi azione di guerra, in difesa del proprio suolo. I referendum e l’annessione hanno solo questo scopo, anche se l’iter giuridico è contestabile, e i territori annessi saranno difficili da difendere.

Si apre con l’annessione una guerra di cui non si vede nessun esito. L’Ucraina naturalmente non può rinunciare ai territori orientali. La Russia può pretendere di fare una guerra di difesa di territori suoi – ritiene di potere, che è la stessa cosa, il diritto internazionale è alla fine solo una pratica tra le nazioni.

La guerra dei cent’anni si aprì nel 1337 perché il re d’Inghilterra rivendicava la corona francese. Fu combattuta fino al 1453 – conclusa solo dopo l’emergere miracoloso di Giovanna d’Arco. Gli inglesi dovettero ritirarsi dalla Francia occupata, ma la guerra lasciò molte tracce. Alcune simili in modo impressionante alle novità di oggi. Fu una guerra in cui si sperimentarono nuove armi, quelle da fuoco per la prima volta – oggi si parla di bombe atomiche “tattiche”, mirate a un obiettivo. Furono usate per la prima volta truppe professionali, a pagamento (i lanzichenecchi, eccetera), come oggi usa. Furono cambiate le tattiche: si fece uso risolutivo della cavalleria pesante, con i cavalli bardati. C’erano anche allora in corso epidemie, la più famosa la “peste nera”, quella di Boccaccio – in Europa dal 1345, in Crimea, al 1453, con venti milioni di morti, un terzo della popolazione del continente. Inghilterra e Francia s’indebolirono molto, lasciando libero campo alla nascente Spagna di Castiglia e Aragona, che dominerà i due secoli successivi: la prospettiva dell’Europa. Oggi in disuso, il 1453, la fine della guerra dei cent’anni, è stata a lungo la data storica di chiusura di un’epoca – anche per la concomitante caduta di Costantinopoli.

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