“A bordo di queste navi non ci sono naufraghi ma migranti: le persone sono salite a bordo in acque intenazionali trasbordando da altre unità navali di collegamento, e la nave che li ha presi in carico è attrezzata ed equipaggiata per ospitarli e provvedere a tute le loro esigenze di accoglienza”. Il ministro dell’Interno, e anche la presidente Meloni, spiegano così il traffico di migranti. Ma allora le ong non sono parte del traffico stesso? Non sono perseguibili penalmente?
C’è molto di bizzarro nella posizione
italiana, di destra o di sinistra non importa, sul traffico di migranti dall’Africa.
Ma anche dalla Turchia, che, altra bizzarria, sempre si dimentica: sulla costa
jonica calabrese sbarcano giornalmente centinaia di migranti proveniente dalla
Turchia, che pure l’Europa paga, un miliardo l’anno, perché vigili contro il traffico
di clandestini. Perché non perseguire penalmente le ong, se sono parte del
traffico? Perché nessuna Procura apre un’indagine? Perché il governo non le
denuncia? Perché mancano le prove? Non c’è una foto dei trasbordi? Non c’è una
testimonianza? Sentiamo tanti sos accorati, registrati dalle forze italiane di pattugliamento,
aeree e navali, non c’è nessun segnale di intesa fra le ong e i trafficanti?
In mancanza di una denuncia, lo Stato
italiano, di destra come già di sinistra, è di fatto colluso. Doppiamente. Dicendo
no a questa o quella nave ong, una tra le dozzine, fa solo il gioco del
traffico di migranti: aumenta il sostengo delle anime candide, e i loro contributi,
alle casse delle ong.
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