giovedì 24 novembre 2022

L’inferno alle porte di Roma, freddo

Una spettacolare sociologia sul campo, delle prostitute nigeriane in Italia, a Roma, sulla strada di Castelporziano, appena fuori della tenuta presidenziale. Di De Paolis regista e sceneggiatore alla sua seconda prova - la prima fu cinque anni fa “Cuori puri”, sull’impegno di verginità della ragazza col fidanzato. Con qualche ruolo del Piam, Progetto Integrazione Accoglienza Migranti.

Chi va in stagione al mare ai “Cancelli”, alla spiaggia di Castelporziano che Pertini decretò di uso pubblico, suddivisa in nove o dieci entrate (“cancelli”) venendo da Roma, da Castelfusano, attraversa la forra esterna alla tenuta presidenziale punteggiata a tutte le ore da queste ninfe “nigeriane” (ma la più parte lo sono di nazionalità: fanno parte di un traffico ormai cinquantennale – ci sono agenzie di reclutamento stabili, con insegna pubblica, specie a Benin-City - e fino a qualche anno fa semi-ufficiale). De Paolis ha messo una debuttante esplosiva, Glory Kevin, nei panni di una di esse a diciott’anni, e le fa rivivere le giornate in forma di auto-fiction, dei suoi disparati incontri, andati ad effetto o falliti, e il film non ha un attimo di pausa - anche se la materia, la prostituzione, è ripetitiva. Ci sono le piccole scene di prostituzione, ma di essa c’è soprattutto la vera materia, il denaro – money, money, money è la parola più usata. E poi tutta la vita ai margini. Il riposo, lo svago e le liti, tra sexy worker, come bisogna chiamarle, il rito festivo in chiesa e il Dio onnipresente, le famiglie rapaci in Africa, che sempre domandano money, i money-changer ladroni, la madama o “padrona” che delle ragazze domina il corpo e anche la mente, l’incertezza di ogni rapporto, anche il più banale, la marginalità estrema – anche il bosco fuori Castelporziano è brutto.

Glory Kevin – brava di suo o ben diretta - regge tutto il film. Col supporto di alcune caratterizzazioni, i cosiddetti “tipi umani”: il riccone strafatto, l’anziano disappetente portato dal figlio, il fissato mezzo matto, quello che ci prova e non gli viene. E l’unico altro personaggio della storia, Lino Musella: il giovane solitario, che va in cerca di funghi, porta a passeggio la cagnetta, dà da mangiare ai piccioni, e prende Glory per un angelo.

Roberto De Paolis, Princess

Nessun commento:

Posta un commento