Babbo Natale si diverte, tecnologico e corretto
Titolo poco
felice. Per un soggetto non più nuovo, Babbo Natale all’era della tecnologia:
le letterine non chiedono più bambole e giocattoli ma congegni elettronici.
Giocato inizialmente in un napoletano troppo veloce e indistinto, di suoni
inarticolati. Passando dagli elfi della Lapponia a un partenopecentrismo
indigesto. Attorno all’arte, verrà spiegato, della “cazzimma”, neologismo in
uso da qualche decennio, che Ernesto Ferrero e Treccani presentano
negativamente, e anche Pino Daniele nelle sue memorie, ma Siani riabilita: l’arte
di arrangiarsi, con furbizia certo. Che poi si movimenta con le cialtronerie di
Babbo Natale e della Befana: De Sica e Finocchiaro si divertono e divertono.
I due vecchi
concorrenti del dono con scope a reazione riescono anche a battere la
multinazionale delle consegne rapide: recuperano la slitta del tempo e fanno,
come sempre fa Babbo Natale, le consegne in simultanea. Anche se in una notte
indistinta: il Natale non si menziona neanche per caso, come vuole la
correttezza – eccetto che, forza maggiore, nel nome che in italiano ancora si
dà a Santa Claus.
Una felice ripresa,
dopo l’infausta uscita un anno fa, in concomitanza con la reinsorgenzra del
covid.
Alessandro Siani, Chi
ha incastrato Babbo Natale, Sky Cinema, Sky Q
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