Il partito Democratico ha vinto le elezioni di medio termine col trucco di portare gli iscritti repubblicani alle primarie a votare personaggi di estrema destra o comunque non credibili. Il quotidiano “The Washington Post” fa un conto dettagliato di questa tattica.
Il partito Democratico ha investito 19
milioni di dollari per far vincere alle primarie repubblicane in primavera per
alcune cariche sensibili dei candidati perdenti. Una tattica applicata in tredici
primarie, in contesti tradizionali di parità fra Democratici e Repubblicani. E
in sei il candidato finanziato dal partito Democratico ha vinto le primarie. Tutt’e
sei poi hanno perso le elezioni.
Questi i candidati repubblicani “portati”
dal partito Democratico che hanno poi perso le elezioni: i candidati a
governatore del Maryland Dan Cox, della Pennsylvania Doug Mastriano,
dell’Illinois Darren Bailey, il candidato senatore del New Hampshire Dion
Biolduc, e due candidati alla Camera dei Rappresentanti, ancora nel New
Hampshire e nel Michigan.
Un gruppo di 235 ex parlamentari Democratici
aveva pubblicato una lettera aperta, l’1 agosto, di critica ala pratica di
manipolazione delle primarie.
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